Lo Studio può verificare accedendo ad apposite Banche Dati la sussistenza di beni immobili o mobili registrati facenti capo al debitore
Lo Studio, grazie all’esperienza maturata negli anni, permette alla propria clientela di ottenere ottimi risultati in maniera tempestiva ed a costi estremamente competitivi.
Per tale ragione, molte società, non solo Genovesi, hanno scelto di affidare allo Studio il recupero dei propri crediti.
Oggi, grazie all’utilizzo del Processo Telematico, ottenere il pagamento del proprio credito diventa quasi immediato tanto che, in taluni casi, è possibile ottenere l’emissione di un decreto ingiuntivo in meno di 30 giorni per poi notificarlo immediatamente al debitore, spesso a mezzo pec. Nell’azione di recupero del credito il tempismo e la velocità sono fondamentali. Se così non fosse rischiano di venir meno le eventuali garanzie (rappresentate dai beni mobili e/o immobili del debitore) poiché aggredite, preventivamente, da altri creditori che si sono dimostrati più “offensivi”.
Grazie alla preventiva autorizzazione del Presidente del Tribunale territorialmente competente per l’esecuzione (la residenza o la sede del debitore) è possibile accedere alle banche dati dell’Agenzia delle Entrate allo scopo di ottenere le informazioni patrimoniali utili alla fase esecutiva.
Lo Studio può preventivamente verificare, tramite l’accesso ad apposite Banche Dati, anche la sussistenza di beni immobili o beni mobili registrati (auto, moto, barche, per es. ) facenti capo al debitore, estraendo le relative certificazioni e/o visure dai Pubblici Registri, come la Conservatoria, il Catasto ed il P.R.A.. Dal registro delle imprese, è inoltre possibile ricavare, oltre ai dati di un’attività imprenditoriale, l’esistenza di eventuali protesti, la titolarità di cariche sociali e la titolarità delle quote societarie.
Nella fase preliminare, lo Studio si occuperà, ovviamente, anche della fase relativa all’eventuale Mediazione, finalizzata ad ottenere una soluzione transattiva soddisfacente per entrambe le parti, riducendo i tempi di definizione della vertenza, eliminando il rischio connesso alla causa e contenendo, nei minimi, i relativi costi.
Recupero crediti da mantenimento
Attivarsi tempestivamente per recuperare le somme non pagate dal coniuge obbligato è importante per non incorrere nella prescrizione dell’assegno di mantenimento.
La prescrizione non riguarda il diritto a chiedere gli arretrati non versati, ma riguarda i singoli ratei: si potranno, quindi, richiedere gli arretrati maturati entro e non oltre cinque anni dall’ultima scadenza.
Vari sono gli strumenti a tutela dell’ex coniuge quando l’altro non versa l’assegno, lo versa solo in parte o è sempre in ritardo
- esecuzione forzata nei confronti del debitore
- sequestro dei beni
- pignoramento dei crediti del debitore (stipendio, conto corrente, canoni di locazione).
E’ altresì possibile ottenere il versamento diretto dell’assegno di mantenimento da parte del datore di lavoro dell’ex coniuge. Il cosiddetto ordine di pagamento diretto, consente di ricevere il mantenimento con un effetto molto simile a quello risultante da un pignoramento (presso terzi), pur avendone caratteristiche differenti.
Con riferimento, poi, ai “terzi” assoggettabili alla procedura, la legge si riferisce a tutti i soggetti tenuti a versare, non solo periodicamente, somme di denaro al coniuge obbligato, e perciò non solo il datore di lavoro privato, ma anche agli enti pubblici, i conduttori degli immobili nella titolarità dell’obbligato ed ogni altro soggetto che debba versare somme al coniuge inadempiente (ad esempio chi debba pagare una somma quale adempimento di un debito).